Il benchmark consente di analizzare l’offerta presente sul mercato in modo da individuare le best practice del momento. È uno strumento che permette di individuare gli insight utili allo sviluppo di un progetto.
Come si fa?
Inizialmente si studia il settore per individuare quali sono i principali attori concorrenti presenti sul mercato (si consiglia massimo una decina).
Successivamente si individuano i parametri di valutazione, che devono essere presenti in tutti gli attori in modo da garantire un’analisi comparativa. Solitamente si identificano massimo una decina di parametri (ad esempio servizi offerti, customer experience, linguaggio, etc).
In seguito si stabilisce l’unità di misura, ovvero la scala che si utilizza per assegnare un punteggio indicativo a ciascun parametro, solitamente a 5 oppure 7 punti.
Per ogni attore analizzato si raccolgono materiali, spunti, linee guida e screenshot in modo da tenere traccia di quanto emerso. Alla fine dell’analisi si elaborano dei grafici che aiutano la comprensione del posizionamento e si individuano le best practice.
Perché si utilizza?
Il benchmark è uno strumento che permette di analizzare l’offerta presente sul mercato. Esistono varie tipologie di banchmark a seconda delle esigenze del progetto: benchmark generico, dei competitor, interno, visuale oppure funzionale.
Anche se con nomi diversi, l’obiettivo del benchmark è quello di analizzare l’esperienza che i competitor offrono ai propri clienti, raccogliere spunti e best practice per sviluppare un nuovo progetto.
Cosa si ottiene?
Terminato il benchmark si ottiene l’analisi dell’offerta sul mercato, completa di best practice e insight per la progettazione.