Nelle fasi iniziali di ogni progetto si definiscono i requisiti minimi relativi ai suoi diversi aspetti. Per stabilire quali siano e per garantire una coerenza d’uso rispetto ad altri prodotti o servizi similari attualmente sul mercato, è utile analizzare le best practices che i competitor hanno adottato.
Come si fa?
Attraverso le tecniche di benckmarking competitivo vengono individuate e comparate tutte le best practices applicabili al progetto che gli attori presenti nel mercato hanno adottato. Queste pratiche, acquisite dall’utente nei comportamenti d’uso, vengono a costituire un livello minimo d’utilizzo ed esperienza da garantire nella progettazione del nuovo prodotto.
Quando il set di best practice relative all’uso è stato individuato, viene analizzato in modo tale da comprendere le scelte dei competitor e rielaborare la best practice adattandola al progetto da sviluppare.
Perché si utilizza?
Questa analisi è utile a far sì che il prodotto finale si allinei con l’offerta minima presente sul mercato senza creare casi d’uso difficilmente comprensibili. Inoltre è utile per comprendere quali soluzioni stiano attuando i propri concorrenti.
Cosa si ottiene?
Alla conclusione dell’analisi si ottiene una raccolta di best practices attuate dai competitor ed un documento di sintesi che definisce quali siano le best practices idonee al progetto da sviluppare e in che misura vadano applicate.