Design games

Con la diffusione della tecnologia elettronica e digitale ha acquisito sempre più importanza il mercato dei videogiochi. Esso è andato a colmare un’esigenza latente del pubblico che desiderava essere protagonista di storie ed eventi fuori dal comune, con il preciso scopo di divertirsi e cercare stupore.

Con il passaggio dei prodotti digitali da una piccola nicchia alle tasche di gran parte della popolazione, molti elementi del videogaming sono stati importati nelle interfacce di prodotti non a scopo ludico.

Come si fa?

Il processo che porta a introdurre elementi ludici all’interno di un artefatto digitale non è affatto semplice e richiede ai progettisti una non comune apertura mentale, una visione nel lungo termine dell’esperienza digitale e un approccio alla consultazione dell’analisi dei dati e dei risultati delle interviste/sondaggi totalmente nuovo, cercando di intuire in che modo una esperienza d’uso può essere restituita in modo innovativo, semplice e anche divertente.

Perché si utilizza?

Il gaming permette di riprogettare esperienze d’uso che superano e rivalutano le aspettative dell’utilizzatore finale. Alcune operazioni che sembrano ormai consolidate in determinate modalità nella nostra quotidianeità, come l’invio di una mail o la presenza in un luogo, vengono riproposte in una chiave ludica che introduce concetti di competizione, divertimento, raggiungimento di obiettivi per ottenere dei benefit.

In questo modo l’utente è molto più incentivato ad usare lo strumento, in quanto si diverte nel farlo o trova l’operazione più semplice di quanto non lo fosse prima, aumentando l’audit e l’engagement con gli utenti.

Cosa si ottiene?

Nei progetti di questo tipo si ottengono dei concept estremamente ingaggianti che però necessitano di fasi di test con gli utenti per determinarne l’efficacia ed eventualmente correggere o introdurre funzionalità volte a migliorare il prodotto finale.

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