L’etnografia è un’attività di ricerca che prevede l’osservazione diretta delle persone nel loro contesto abituale. Si tratta di un approccio che si utilizza per comprendere alcune dinamiche prevalentemente comportamentali, culturali e sociali, con il fine di orientare le scelte di progetto.
Come si fa?
Inizialmente occorre definire quali sono gli obiettivi della ricerca, in modo da capire quali dinamiche si intende osservare. Successivamente uno o più osservatori si recano sul luogo e si immergono nell’ambiente senza interagire con le persone, questo per facilitare il quotidiano svolgimento delle attività senza influenzarlo.
Il team di ricerca prende appunti, scatta foto o gira qualche video sulle dinamiche che osserva. Per approfondire gli insight emersi si può associare qualche altra tecnica di indagine come ad esempio: field study, interviste singole o di gruppo.
Perché si utilizza?
L’etnografia è una tecnica che si utilizza per osservare e comprendere alcune dinamiche altrimenti non rilevabili. È noto infatti che le persone hanno maggiore facilità a eseguire alcune azioni piuttosto che raccontarle, questo perché nel tempo si automatizzano i comportamenti (ad esempio: è più facile guidare una macchina piuttosto che spiegare come si fa).
L’etnografia si utilizza in diversi ambiti come ad esempio: capire il funzionamento dei processi aziendali, comprendere l’organizzazione aziendale e i flussi di lavoro, tracciare le diverse abitudini a seconda della cultura di appartenenza, capire come sono utilizzati gli spazi comuni nei punti di attesa (es. stazioni, aeroporti, etc.), comprendere dinamiche sociali e culturali, etc.
Cosa si ottiene?
Alla fine dell’attività si ottiene una narrazione testuale e visiva del contesto osservato. Inoltre una serie di insight che orientano le scelte progettuali.
Riferimenti
- Interaction design, beyond human-computer interaction, Jennifer Preece, Yvonne Rogers, Helen Sharp, ed. John Wiley & Sons, 2002
- Tecniche di ricerca qualitativa: percorsi di ricerca nelle scienze sociali, Cardano M, Roma, Carocci, 2003