L’eye tracking è uno strumento di analisi che permette di capire il modo in cui le persone guardano un’interfaccia. I risultati rivelano l’ordine con il quale gli utenti visualizzano gli elementi dell’interfaccia, le aree sul quale l’occhio si sofferma maggiormente e le aree che non vengono viste.
Come si fa?
Dopo aver reclutato un campione di utenti, si convocano singolarmente in una sala attrezzata con un pc dotato del software per la registrazione dei movimenti oculari. Il facilitatore presente in sala chiede all’utente di svolgere alcuni compiti precedentemente stabiliti.
Il software registra i movimenti oculari dell’utente. Alla fine delle registrazioni è possibile visualizzare una mappa che mostra dove l’occhio si è posato per maggiore tempo e con quale ordine ha visto gli oggetti. L’interpretazione dei dati deve essere fatta da un esperto che espone quanto emerso dall’analisi.
Perché si utilizza?
L’eye tracking è uno strumento che consente di valutare l’interfaccia, capendo dove l’occhio si sofferma maggiormente. È possibile ottenere indicazioni sulle scelte degli utenti e su alcuni errori che essi compiono. Si tratta di un metodo utilizzato in diversi settori poiché fornisce indicazioni oggettive sulle modalità di fruizione visiva di un’interfaccia.
L’analisi dei movimenti oculari rivela le aree dove gli utenti direzionano la propria attenzione. In questo modo è possibile capire ad esempio se le call to action sono viste correttamente o se necessitano di una correzione.
Cosa si ottiene?
Il risultato consiste in una serie di dati che rilevano il modo in cui gli utenti osservano l’interfaccia.
- una mappa termica (heatmap) che rileva le zone dell’interfaccia che sono state osservate e con quale intensità: le zone rosse sono state osservate per un tempo prolungato mentre le gradazioni verso il verde rivelano zone osservate per meno tempo;
- un gaze plot che visualizza l’ordine con il quale gli utenti hanno scansionato gli elementi dell’interfaccia;
- una mappa dei punti di interesse (AOI) sul quale si consiglia di porre l’attenzione;
Dall’analisi dei dati si ottengono molti insight per l’evoluzione dell’interfaccia.
Riferimenti
- Eyetracking web usability, Jakob Nielsen, Kara Pernice,
- http://uxmag.com/articles/quantitative-research-and-eye-tracking