I test di usabilità in remoto (remote user testing) si svolgono quando il ricercatore e l’utente si trovano in posti diversi. Possono essere sincroni o asincroni: i primi richiedono un tipo di comunicazione in tempo reale e sono effettuati tramite video-conferenze o applicazioni di condivisione schermo; i test asincroni avvengono invece senza interazione diretta tra utente e ricercatore.
Come si fa?
Per svolgere test in modalità sincrona occorre che l’utente disponga di un computer con connessione internet, un programma di condivisione schermo e un telefono. L’utente condivide il proprio schermo con il ricercatore, in modo che questi possa osservare i suoi movimenti durante l’uso dell’interfaccia e incoraggiare commenti ponendo domande aperte.
I test in modalità asincrona prevedono la registrazione automatica dei click, dei flussi di navigazione e delle tempistiche dell’utente tramite apposite applicazioni; oppure si preparano domande e schede di valutazione e si istruiscono gli utenti affinché registrino ed inviino video, immagini e feedback sull’interfaccia da testare.
Perché si utilizza?
I test di usabilità effettuati in remoto permettono all’utente di rimanere nel proprio ambiente, simulando in questo modo uno scenario d’uso reale, questo consente di capire le reali motivazioni che guidano le sue scelte. Inoltre, le informazioni ricavate possono essere categorizzate in base al tipo demografico, attitudinale e comportamentale.
Cosa si ottiene?
A test concluso, si ottengono le registrazioni video e/o audio delle simulazioni svolte con l’utente, le eventuali schede di valutazione precedentemente preparate e, nel caso dei test effettuati in modalità asincrona, i dati automaticamente raccolti dalle applicazioni.