La tecnica dei “5 Whys” ovvero dei “5 Perché”, aiuta a comprendere le motivazioni alla base delle scelte operate dalle persone. Infatti attraverso la semplice domanda “perché…?” l’utente è indotto a risalire alle motivazioni che lo hanno portato ad assumere un certo comportamento. Riuscendo a comprendere il centro della questione e a scoprire le motivazioni alla base che spingono l’utente all’azione, è possibile elaborare delle proposte progettuali maggiormente rispondenti alle aspettative e necessità.
Come si fa?
Scelto l’argomento da investigare, si formulano i 5 perché adattandoli al contento. I quesiti devono essere definiti ma aperti, in modo da lasciare all’intervistato la possibilità di articolare una risposta con la maggior quantità di dettagli possibili.
Inoltre le domande devono permettere all’intervistatore un margine di modifica durante l’intervista stessa in maniera da poter approfondire ed investigare aspetti da lui non considerati preventivamente ma che emergono durante la conversazione stessa.
È una tecnica che si può utilizzare all’interno di un workshop per potenziare alcuni strumenti come ad esempio la redazione di una persona, di un’empathy map o la costruzione di uno scenario.
Perché si utilizza?
Questa tecnica è utilizzata per “sbucciare” l’ecosistema di azioni/comportamenti/reazioni che l’utente mette in atto. L’obiettivo è quello di risalire alla motivazione primaria, e talvolta non immediatamente rilevabile. Porre una domanda semplice come “perché…?” permette di stabilire una rapida connessione tra le motivazioni alla base di determinate azioni ed i comportamenti osservabili superficialmente; si riesce quindi ad ottenere una comprensione profonda anche delle problematiche più complesse.
Cosa si ottiene?
L’output di questa attività è costituito dalle note raccolte durante l’intervista e da tutti i materiali prodotti durante l’intervista. È inoltre utile registrare l’intervista per elaborare successivamente i dettagli raccolti.